Rainbow - parto del 15/02/2017 - EMANUELE ❤
Inviato: 28/03/2017, 21:58
Un anno fa non avrei mai immaginato che un giorno avrei scritto in questa sessione del forum, ma a volte capita che la realtà superi il sogno e vada oltre le aspettative... quindi eccomi qua a raccontare il mio parto, il giorno in cui è nato un bimbo meraviglioso e insieme a lui anche la sua mamma...
Il 13 febbraio mancavano 3 gg al termine della DPP, non avevo particolari sintomi, stavo aspettando che Emanuele si decidesse a scegliere la sua data di compleanno... avevo indicazioni dal mio gine di presentarmi in ospedale solo in caso contrazioni, rottura del sacco o pressione alta oltre i 140/90.. la giornata era stata tranquilla, verso le 19 ho fatto una lavatrice e mentre stendevo i panni mi sentivo più stanca del solito nonostante avessi riposato tt il gg, con un pochino di tachicardia... quando è arrivato mio marito dal lavoro ho provato la pressione ed era proprio 140/90... io volevo andarmene a dormire e tenerla monitorata, ma mio marito ha insistito per fare un giro all'ospedale... dando per scontato che mi avrebbero dimessa subito per falso allarme...
Mi visitano e la gine di turno mi dice che là sotto è tutto sigillato, la pressione non è alta e comunque si è giá sistemata, ma visto che sono a termine, visto che il bimbo è grande e che ho una certa età, perché aspettare oltre? Mi ricoverano assicurandomi che il mattino seguente il mio ginecologo (che è anche il primario) sarebbe passato a dirmi che mi avrebbero fatto l'induzione..
Passo la notte da sola nella stanzetta a immaginare il viso del mio bimbo e a pensare che è questione di ore: presto sarebbe arrivato il momento dell'incontro più importante della mia vita, il mio patato, tanto sognato e desiderato!
La notte passa lenta, tra paura e eccitazione... la mattina arriva il mio gine in camera e mi dice di stare tranquilla, presto avremmo cominciato la procedura per indurre il parto "Visto che è giá qui!"
Alle 9.30 mi chiamano per il monitoraggio: va tutto benissimo, Emanuele ha un cuoricino forte e regolare, il suo battito mi culla e mi rassicura... dopo un'oretta arriva un'ostetrica e mi dice che è ora di cominciare l'induzione: mi metterà una fettuccia imbevuta con un farmaco a base di prostaglandine dietro il collo dell'utero per farlo maturare e dilatare: direi che mi ha fatto proprio male oltre che fastidio, ma per fortuna è durato per 10 secondi!
Mi dice di andare tranquilla che la fettuccia ha il vantaggio rispetto al gel di agire gradualmente e quindi il dolore non arriverà di botto... sicuramente ho davanti (a suo dire) almeno 10 ore di tranquillità prima di iniziare a sentire qualcosa.. 2 ore dopo invece, cominciano i primi dolori simil-mestruali, che si intensificano fino a diventare fortissimi verso le 19..
Mio marito è sempre accanto a me, mi coccola e mi infonde tutta la tranquillità di cui ho bisogno, insieme scherziamo fino a che riesco a parlare: chiamo l'ostetrica e le spiego quanto sono forti i miei dolori...mi anticipa che secondo lei quelle che sento non sono ancora le vere contrazioni ma più probabilmente è l'effetto della fettuccia: per scrupolo mi visitano. La ginecologa di turno, delicata come un muratore, mi visita (più che altro scava!) e dice alle ostetriche che sono "pervia alla PUNTA DEL DITO": mi prende la disperazione! Quelle che sento quindi non sono le vere contrazioni?! Chissà cosa mi aspetta, visto che sto così da 7 ore e non sono dilatata... come saranno quelle VERE!? E soprattutto, QUANDO inizierà il travaglio attivo!?
Torno in camera, si sono fatte le 23 e mi fanno un altro monitoraggio: Emanuele sta benissimo.
Chiamo mia mamma e dico a tutti di mettersi tranquilli e andare a dormire perché sono ancora indietro e non succederà nulla chissà per quante altre ore...
Nel frattempo mentre va il monitoraggio Emanuele dorme e non mi possono staccare dal macchinario fino a che lui non si muove per almeno 5 min di seguito:decidono di farmi una flebo di zuccheri per farlo muovere ma la mia ostetrica (un adorabile angelo di donnina, che non dimenticherò mai) si accorge che la farfallina non è inserita in vena.. ed è così da 24 ore!!! Si mette a cercare un'altra vena tra una contrazione e l'altra, un quarto d'ora davvero difficile...
Durante questa difficile operazione Emanuele mi tira 2 calci fortissimi e sento del liquido scorrere tra le gambe: guardo Erika (l'ostetrica) ed esclamo ad alta voce che ho sicuramente rotto le acque... lei scatta in piedi, mi toglie gli slip e mi dice che ho ragione e che va tutto bene, qualcosa si sta muovendo! Improvvisamente i dolori cambiano, diventano più profondi, intensi e fortissimi...
Erika mi consiglia di farmi una doccia bella bollente e di stare sotto almeno mezzora, concentrando il getto sulla pancia e la zona lombare... io faccio come mi dice, ma mezzora in quella posizione per me è impossibile stare... ho bisogno di stare sdraiata, all'asciutto e di concentrarmi per affrontare quelle ondate fortissime...
Dopo la doccia mi sdraio nel letto e mi chiudo in un religioso silenzio, penso solo a rilassare le spalle e accogliere il dolore e la contrazione stando più tranquilla possibile... passo 2 ore così, con mio marito sempre accanto, in silenzio, rispettoso del mio dolore, mi tiene solo una mano sulla coscia e aspetta con me..
Si sono fatte le 2 di notte e mi accorgo che ad ogni contrazione mi viene da spingere, faccio fatica a resistere e ad ogni contrazione il bisogno aumenta... chiamiamo Erika, anche perché mio marito vede che ho del sangue che cola tra le gambe e sta macchiando tutto il letto... arriva Erika e mi dice di non assecondare le spinte perché non sono dilatata, ma per me è difficilissimo trattenermi... guarda tra le gambe e mi dice che la fettuccia è uscita e se non è ancora iniziata la dilatazione me la dovrà rimettere!
Mi portano in sala visite e stavolta è Erika a visitarmi: sgrana gli occhi e mi dice "Corriamo subito in sala parto o Emanuele nasce qui: SEI DILATATA DI 10 CM!!!" Io rispondo che sono tanto stanca, ma Erika e la sua collega Cristina, bravissima pure lei, sorridono e mi dicono che il mio Emanuele è a un passo dalla sua mamma e io non posso mancare all'appuntamento!
Mi buttano su una carrozzina e corriamo tutti verso la sala parto mentre mi cambio la camicia da notte senza passare dalla camera.... mi preparano e si veste anche mio marito... decido stare in posizione semiseduta sulla sedia del parto, visto che le mie ginocchia indebolite dalla pallavolo e la mia schiena duramente provata non mi fanno desiderare diversamente!
Mi montano anche 2 staffe per appoggiare i piedi in modo da fare forza sulle gambe e anche due manopole a cui posso aggrapparmi per spingere meglio.. mio marito sta dietro di me senza dire molto, sa che la sua presenza è tutto quello di cui ho bisogno.
A questo punto mi affido ai miei due Angeli. Ad ogni contrazione Erika mi corregge per migliorare la spinta, mi incoraggia, mi conforta... alla decima spinta ci dicono che sono nati i capelli! Chiedono a mio marito di guardare e lui si affaccia, per poi tornare vicino a me... Mi dicono che sono bravissima e che sto andando velocissima: io non urlo, parlo pochissimo, metto tutta l'energia che posso nelle spinte, perché voglio conoscere il mio piccolo al più presto!
Le ostetriche chiamano il pediatra e si preparano a farmi l'episiotomia: comincia a bruciare tutto perché sta uscendo la testolina e sento di non poter resistere ancora per molto messa così... decido di intensificare le spinte, facendone 3 ogni contrazione..
Alle 3.11 Emanuele è uscito tutto in una spinta, tanto che Erika l'ha dovuto prendere al volo!
Ed eccolo, il pianto più dolce del mondo... un'emozione fortissima, che resterà sempre impressa nella mia mente... me lo fanno vedere un secondo tutto sporco e avvolto nel telo verde: quanto è bello! Bagnetto con il papi e poi mentre mi suturano (45 minuti per colpa dell'EPARINA che non ho sospeso continuavo a sanguinare) lo mettono nella termoculla, davanti al suo papà che lo fissa commosso e incredulo...
Alla fine quindi niente anestesia, neanche il gas.. Un parto tutto naturale... Non poteva andare meglio di così!
Mi riportano in camera ed eccolo sulla mia pancia... un ragnetto bellissimo, profumato e tanto tenero...
La prima domanda che mi è venuta in mente è stata: ma come ho fatto a stare al mondo fino ad ora, senza di te?
Informazioni Aggiuntive
località del parto: Lombardia
data racconto (preso dal forum): 28/03/17
anno parto: 2017
feti n°: 1
parto n°: 1.
tipo parto: vaginale
settimane 40+0:
struttura: ospedale
Tag
con induzione farmacologica (strisce prostaglandine - fettuccia)
con episiotomia
Il 13 febbraio mancavano 3 gg al termine della DPP, non avevo particolari sintomi, stavo aspettando che Emanuele si decidesse a scegliere la sua data di compleanno... avevo indicazioni dal mio gine di presentarmi in ospedale solo in caso contrazioni, rottura del sacco o pressione alta oltre i 140/90.. la giornata era stata tranquilla, verso le 19 ho fatto una lavatrice e mentre stendevo i panni mi sentivo più stanca del solito nonostante avessi riposato tt il gg, con un pochino di tachicardia... quando è arrivato mio marito dal lavoro ho provato la pressione ed era proprio 140/90... io volevo andarmene a dormire e tenerla monitorata, ma mio marito ha insistito per fare un giro all'ospedale... dando per scontato che mi avrebbero dimessa subito per falso allarme...
Mi visitano e la gine di turno mi dice che là sotto è tutto sigillato, la pressione non è alta e comunque si è giá sistemata, ma visto che sono a termine, visto che il bimbo è grande e che ho una certa età, perché aspettare oltre? Mi ricoverano assicurandomi che il mattino seguente il mio ginecologo (che è anche il primario) sarebbe passato a dirmi che mi avrebbero fatto l'induzione..
Passo la notte da sola nella stanzetta a immaginare il viso del mio bimbo e a pensare che è questione di ore: presto sarebbe arrivato il momento dell'incontro più importante della mia vita, il mio patato, tanto sognato e desiderato!
La notte passa lenta, tra paura e eccitazione... la mattina arriva il mio gine in camera e mi dice di stare tranquilla, presto avremmo cominciato la procedura per indurre il parto "Visto che è giá qui!"
Alle 9.30 mi chiamano per il monitoraggio: va tutto benissimo, Emanuele ha un cuoricino forte e regolare, il suo battito mi culla e mi rassicura... dopo un'oretta arriva un'ostetrica e mi dice che è ora di cominciare l'induzione: mi metterà una fettuccia imbevuta con un farmaco a base di prostaglandine dietro il collo dell'utero per farlo maturare e dilatare: direi che mi ha fatto proprio male oltre che fastidio, ma per fortuna è durato per 10 secondi!
Mi dice di andare tranquilla che la fettuccia ha il vantaggio rispetto al gel di agire gradualmente e quindi il dolore non arriverà di botto... sicuramente ho davanti (a suo dire) almeno 10 ore di tranquillità prima di iniziare a sentire qualcosa.. 2 ore dopo invece, cominciano i primi dolori simil-mestruali, che si intensificano fino a diventare fortissimi verso le 19..
Mio marito è sempre accanto a me, mi coccola e mi infonde tutta la tranquillità di cui ho bisogno, insieme scherziamo fino a che riesco a parlare: chiamo l'ostetrica e le spiego quanto sono forti i miei dolori...mi anticipa che secondo lei quelle che sento non sono ancora le vere contrazioni ma più probabilmente è l'effetto della fettuccia: per scrupolo mi visitano. La ginecologa di turno, delicata come un muratore, mi visita (più che altro scava!) e dice alle ostetriche che sono "pervia alla PUNTA DEL DITO": mi prende la disperazione! Quelle che sento quindi non sono le vere contrazioni?! Chissà cosa mi aspetta, visto che sto così da 7 ore e non sono dilatata... come saranno quelle VERE!? E soprattutto, QUANDO inizierà il travaglio attivo!?
Torno in camera, si sono fatte le 23 e mi fanno un altro monitoraggio: Emanuele sta benissimo.
Chiamo mia mamma e dico a tutti di mettersi tranquilli e andare a dormire perché sono ancora indietro e non succederà nulla chissà per quante altre ore...
Nel frattempo mentre va il monitoraggio Emanuele dorme e non mi possono staccare dal macchinario fino a che lui non si muove per almeno 5 min di seguito:decidono di farmi una flebo di zuccheri per farlo muovere ma la mia ostetrica (un adorabile angelo di donnina, che non dimenticherò mai) si accorge che la farfallina non è inserita in vena.. ed è così da 24 ore!!! Si mette a cercare un'altra vena tra una contrazione e l'altra, un quarto d'ora davvero difficile...
Durante questa difficile operazione Emanuele mi tira 2 calci fortissimi e sento del liquido scorrere tra le gambe: guardo Erika (l'ostetrica) ed esclamo ad alta voce che ho sicuramente rotto le acque... lei scatta in piedi, mi toglie gli slip e mi dice che ho ragione e che va tutto bene, qualcosa si sta muovendo! Improvvisamente i dolori cambiano, diventano più profondi, intensi e fortissimi...
Erika mi consiglia di farmi una doccia bella bollente e di stare sotto almeno mezzora, concentrando il getto sulla pancia e la zona lombare... io faccio come mi dice, ma mezzora in quella posizione per me è impossibile stare... ho bisogno di stare sdraiata, all'asciutto e di concentrarmi per affrontare quelle ondate fortissime...
Dopo la doccia mi sdraio nel letto e mi chiudo in un religioso silenzio, penso solo a rilassare le spalle e accogliere il dolore e la contrazione stando più tranquilla possibile... passo 2 ore così, con mio marito sempre accanto, in silenzio, rispettoso del mio dolore, mi tiene solo una mano sulla coscia e aspetta con me..
Si sono fatte le 2 di notte e mi accorgo che ad ogni contrazione mi viene da spingere, faccio fatica a resistere e ad ogni contrazione il bisogno aumenta... chiamiamo Erika, anche perché mio marito vede che ho del sangue che cola tra le gambe e sta macchiando tutto il letto... arriva Erika e mi dice di non assecondare le spinte perché non sono dilatata, ma per me è difficilissimo trattenermi... guarda tra le gambe e mi dice che la fettuccia è uscita e se non è ancora iniziata la dilatazione me la dovrà rimettere!
Mi portano in sala visite e stavolta è Erika a visitarmi: sgrana gli occhi e mi dice "Corriamo subito in sala parto o Emanuele nasce qui: SEI DILATATA DI 10 CM!!!" Io rispondo che sono tanto stanca, ma Erika e la sua collega Cristina, bravissima pure lei, sorridono e mi dicono che il mio Emanuele è a un passo dalla sua mamma e io non posso mancare all'appuntamento!
Mi buttano su una carrozzina e corriamo tutti verso la sala parto mentre mi cambio la camicia da notte senza passare dalla camera.... mi preparano e si veste anche mio marito... decido stare in posizione semiseduta sulla sedia del parto, visto che le mie ginocchia indebolite dalla pallavolo e la mia schiena duramente provata non mi fanno desiderare diversamente!
Mi montano anche 2 staffe per appoggiare i piedi in modo da fare forza sulle gambe e anche due manopole a cui posso aggrapparmi per spingere meglio.. mio marito sta dietro di me senza dire molto, sa che la sua presenza è tutto quello di cui ho bisogno.
A questo punto mi affido ai miei due Angeli. Ad ogni contrazione Erika mi corregge per migliorare la spinta, mi incoraggia, mi conforta... alla decima spinta ci dicono che sono nati i capelli! Chiedono a mio marito di guardare e lui si affaccia, per poi tornare vicino a me... Mi dicono che sono bravissima e che sto andando velocissima: io non urlo, parlo pochissimo, metto tutta l'energia che posso nelle spinte, perché voglio conoscere il mio piccolo al più presto!
Le ostetriche chiamano il pediatra e si preparano a farmi l'episiotomia: comincia a bruciare tutto perché sta uscendo la testolina e sento di non poter resistere ancora per molto messa così... decido di intensificare le spinte, facendone 3 ogni contrazione..
Alle 3.11 Emanuele è uscito tutto in una spinta, tanto che Erika l'ha dovuto prendere al volo!
Ed eccolo, il pianto più dolce del mondo... un'emozione fortissima, che resterà sempre impressa nella mia mente... me lo fanno vedere un secondo tutto sporco e avvolto nel telo verde: quanto è bello! Bagnetto con il papi e poi mentre mi suturano (45 minuti per colpa dell'EPARINA che non ho sospeso continuavo a sanguinare) lo mettono nella termoculla, davanti al suo papà che lo fissa commosso e incredulo...
Alla fine quindi niente anestesia, neanche il gas.. Un parto tutto naturale... Non poteva andare meglio di così!
Mi riportano in camera ed eccolo sulla mia pancia... un ragnetto bellissimo, profumato e tanto tenero...
La prima domanda che mi è venuta in mente è stata: ma come ho fatto a stare al mondo fino ad ora, senza di te?
Informazioni Aggiuntive
località del parto: Lombardia
data racconto (preso dal forum): 28/03/17
anno parto: 2017
feti n°: 1
parto n°: 1.
tipo parto: vaginale
settimane 40+0:
struttura: ospedale
Tag
con induzione farmacologica (strisce prostaglandine - fettuccia)
con episiotomia