Licetta - parto del 28/12/2017 Elettra
Inviato: 26/02/2018, 19:40
Finalmente la mia piccola peste mi ha lasciato un momento per scrivere qualcosa sul nostro primo incontro.
E’ il 27 dicembre e dal momento che lei non ne vuole sapere di nascere andiamo in ospedale per l’induzione, ovviamente non avendo contrazioni facciamo con calma una bella colazione al bar così da essere pronti alla grande avventura . In reparto mi visita il mio ginecologo che dà istruzioni su cosa somministrarmi e io sono così ansiosa che pedino l’infermiera nella speranza di cominciare il prima possibile e invece no! Se non ho il letto non possiamo cominciare . Finalmente mi assegnano un posto letto e ricomincio a insistere ma no! Devo mettere il pigiama altrimenti niente ! Alla fine allettata e pigiamata inizio con monitoraggio e una cosa da bere in 8 dosi ogni due ore…praticamente ci sarei arrivata fino alla mezzanotte . E’ tutto un po’ noioso anche perché devo stare con il monitoraggio quasi tutto il tempo e non ho la concentrazione necessaria per leggere o altro, finalmente alle 16 rompo le acque e comincio ad avvertire qualche contrazione. Guardo il monitor e vedo picchi di svariati secondi oltre i cento e penso.. cavolo ci siamo e io sono una gran figa che sopporto benissimo ! Invece no, erano solo spasmi dovuti al medicinale perché quando alle 21 sono arrivate le prime contrazioni vere ho capito che non ero poi così figa … anzi sarebbe stata davvero tosta. Da quel momento cominciano contrazioni molto forti e sempre più lunghe, le ostetriche carinissime mi tengono con loro ma non mi dilato perché probabilmente non è il momento. Cammino un po’ ma tra pannolone e dolore non riesco a fare grandi cose, mi consigliano di riposare tra una contrazione e l’altra ma davvero devo ancora capire come qualcuna possa riuscirci. Alle 2 mi visitano e purtroppo sono ancora di 2 cm, mi dicono che si arriverà a mattina e a quel punto l’unica cosa che voglio è vedere la luce del giorno invece più guardo l’orologio più il tempo scorre lentamente. Mi propongono una lunga doccia calda ma non appena mi avvio arriva una ragazza in travaglio e le ostetriche devono dedicarsi a lei fortuna che è al terzo figlio e fa tutto in 45 minuti con mia grandissima invidia. Quando tornano io sono ancora lì in attesa della mia tanto attesa doccia invece mi visitano e mi dicono di chiamare il papà che sono a 9 cm. Cavolo in 45 minuti ho fatto quello che non ho fatto in tutto il giorno . Danilo arriva in 15 minuti e devo dire non è stato molto di aiuto, io soffrivo e lui cercava in modo molto maldestro di sdrammatizzare, gli ho chiesto di massaggiarmi la schiena e invece mi ha tirato due pacche al che gli ho detto “senti lascia stare, partorisco da sola” . Dopo qualche minuto Elettra è scesa e l’ostetrica mi ha detto che non appena avessi avuto la sensazione di dover spingere saremmo andate in sala parto, tempo due contrazioni le dico che è ora, mi alzo, cerco Danilo con lo sguardo e lo vedo bianco come il muro che sta per svenire per cui,dopo avermi strappato la bottiglia d'acqua dalle mani, me lo ritrovo allungato nel lettino accanto al mio in sala travaglio. Per fortuna si riprende e alle 4 entriamo in sala parto. Comincia la fase espulsiva ma la signorina si blocca per cui andiamo avanti con esercizi sui palloni e alla spalliera finchè si sblocca, alle 5.42 finalmente esce e la sento subito piangere…e ovviamente piangiamo con lei. Il tempo di ferma, con il cordone ancora attaccato me la fanno vedere, l’appoggiano sul mio seno e lei si attacca per ciucciare, Danilo è seduto dietro di me e ci abbraccia, dalle finestre vediamo che fuori nevica, è il momento perfetto . Sparisce tutto, c’è solo lei, un pulcino di 3.665 kg con tanti capelli neri e dei piccoli puntini bianchi sul naso (mi dicono poi essere accumuli di grasso che spariscono in un paio di mesi) che le faranno guadagnare il soprannome di Pan di Stelle, ha la stessa espressione perplessa del padre. E’ la cosa più bella e perfetta che io abbia mai visto, è un amore che mai avrei potuto credere esistesse, un amore così assoluto e viscerale, una sintonia che a parole non è possibile spiegare. Torno alla realtà perché sento qualcosa di strano e chiedo se sia la placenta, l’ostetrica mi chiede se voglio vederla e io le dico subito di si, sono curiosa, dopo tutto è grazie a lei che ho potuto nutrire la mia bimba. La alza, io sono curiosa e affascinata, Danilo non fa a tempo a capire di cosa si tratti che rischia di svenire di nuovo per fortuna si riprende subito e va a fare il bagnetto a Elettra.
Questo è stato il nostro primo meraviglioso incontro che anche se non è andata proprio come avrei voluto (induzione ) ricorderò sempre come un momento magico.
Purtroppo mi sono lacerata anche se non mi è stata fatta episiotomia e al ritorno in camera ho un dolore fortissimo ai punti, così forte che rischio di svenire per cui arrivano i medici, mi mettono l’ossigeno e non so quanti aghi e corriamo in sala operatoria. In pratica c’è un ematoma sotto i punti e sospettano un’emorragia per cui firmo anche i documenti per autorizzare la trasfusione. Ho un dolore lancinante, non riesco ad allungare la gamba sinistra per cui un’infermiera me la regge mentre mi addormentano per allungarla solo sotto anestesia . Per fortuna non è niente di grava e torno in camera in 4 ore con un bel drenaggio, tamponi e catetere, cosa che allungherà di un paio di giorni la mia degenza. L’unica cosa a cui riesco a pensare è Lelè e quando la rivedo capisco quanto possa far male allontanarsi dalla propria figlia. I giorni seguenti viviamo in simbiosi, dormiamo e ci svegliamo contemporaneamente, ogni gesto, ogni movimento è così naturale e facile come non avrei mai creduto.
Il 31 dicembre torniamo a casa e festeggiamo a casa nostra io, lei, il suo papà e la sua sorella pelosa, un cenone meraviglioso durato 25 minuti e caratterizzato da cibo riscaldato e tetta e pannolini.
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SCHEDA DEL PARTO - DA COMPILARE
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Informazioni Aggiuntive - DA COMPILARE
località del parto: nazione > regione > eventuale provincia se volete ma va benissimo anche solo la regione o la nazione [non mettere il comune]
data racconto (preso dal forum):
anno parto:
feti n°: 1/2/3/...
parto n°: 1/2/3/....
tipo parto: vaginale / cesareo
settimane (a che settimana della gravidanza avete partorito):
struttura: casa / ospedale / casa maternità / ...
Tag - ELIMINARE QUELLI CHE NON CORRISPONDONO AL VOSTRO PARTO
cesareo d'urgenza
cesareo programmato
con epidurale
con episiotomia
con forcipe
con induzione farmacologica (gel o strisce prostaglandine / ossitocina)
con induzione meccanica (scollamento delle membrane / amnioressi cioè rottura membrane / catetere a palloncino)
con manovra di Kristeller
con ventosa
Lotus birth
naturale non medicalizzato
parto in acqua
parto orgasmico
rottura acque (intesa come PROM=rottura prematura delle membrane)
senza epidurale
taglio cordone ritardato
travaglio in acqua
VBAC
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Altri racconti qua: raccolta racconti del parto
E’ il 27 dicembre e dal momento che lei non ne vuole sapere di nascere andiamo in ospedale per l’induzione, ovviamente non avendo contrazioni facciamo con calma una bella colazione al bar così da essere pronti alla grande avventura . In reparto mi visita il mio ginecologo che dà istruzioni su cosa somministrarmi e io sono così ansiosa che pedino l’infermiera nella speranza di cominciare il prima possibile e invece no! Se non ho il letto non possiamo cominciare . Finalmente mi assegnano un posto letto e ricomincio a insistere ma no! Devo mettere il pigiama altrimenti niente ! Alla fine allettata e pigiamata inizio con monitoraggio e una cosa da bere in 8 dosi ogni due ore…praticamente ci sarei arrivata fino alla mezzanotte . E’ tutto un po’ noioso anche perché devo stare con il monitoraggio quasi tutto il tempo e non ho la concentrazione necessaria per leggere o altro, finalmente alle 16 rompo le acque e comincio ad avvertire qualche contrazione. Guardo il monitor e vedo picchi di svariati secondi oltre i cento e penso.. cavolo ci siamo e io sono una gran figa che sopporto benissimo ! Invece no, erano solo spasmi dovuti al medicinale perché quando alle 21 sono arrivate le prime contrazioni vere ho capito che non ero poi così figa … anzi sarebbe stata davvero tosta. Da quel momento cominciano contrazioni molto forti e sempre più lunghe, le ostetriche carinissime mi tengono con loro ma non mi dilato perché probabilmente non è il momento. Cammino un po’ ma tra pannolone e dolore non riesco a fare grandi cose, mi consigliano di riposare tra una contrazione e l’altra ma davvero devo ancora capire come qualcuna possa riuscirci. Alle 2 mi visitano e purtroppo sono ancora di 2 cm, mi dicono che si arriverà a mattina e a quel punto l’unica cosa che voglio è vedere la luce del giorno invece più guardo l’orologio più il tempo scorre lentamente. Mi propongono una lunga doccia calda ma non appena mi avvio arriva una ragazza in travaglio e le ostetriche devono dedicarsi a lei fortuna che è al terzo figlio e fa tutto in 45 minuti con mia grandissima invidia. Quando tornano io sono ancora lì in attesa della mia tanto attesa doccia invece mi visitano e mi dicono di chiamare il papà che sono a 9 cm. Cavolo in 45 minuti ho fatto quello che non ho fatto in tutto il giorno . Danilo arriva in 15 minuti e devo dire non è stato molto di aiuto, io soffrivo e lui cercava in modo molto maldestro di sdrammatizzare, gli ho chiesto di massaggiarmi la schiena e invece mi ha tirato due pacche al che gli ho detto “senti lascia stare, partorisco da sola” . Dopo qualche minuto Elettra è scesa e l’ostetrica mi ha detto che non appena avessi avuto la sensazione di dover spingere saremmo andate in sala parto, tempo due contrazioni le dico che è ora, mi alzo, cerco Danilo con lo sguardo e lo vedo bianco come il muro che sta per svenire per cui,dopo avermi strappato la bottiglia d'acqua dalle mani, me lo ritrovo allungato nel lettino accanto al mio in sala travaglio. Per fortuna si riprende e alle 4 entriamo in sala parto. Comincia la fase espulsiva ma la signorina si blocca per cui andiamo avanti con esercizi sui palloni e alla spalliera finchè si sblocca, alle 5.42 finalmente esce e la sento subito piangere…e ovviamente piangiamo con lei. Il tempo di ferma, con il cordone ancora attaccato me la fanno vedere, l’appoggiano sul mio seno e lei si attacca per ciucciare, Danilo è seduto dietro di me e ci abbraccia, dalle finestre vediamo che fuori nevica, è il momento perfetto . Sparisce tutto, c’è solo lei, un pulcino di 3.665 kg con tanti capelli neri e dei piccoli puntini bianchi sul naso (mi dicono poi essere accumuli di grasso che spariscono in un paio di mesi) che le faranno guadagnare il soprannome di Pan di Stelle, ha la stessa espressione perplessa del padre. E’ la cosa più bella e perfetta che io abbia mai visto, è un amore che mai avrei potuto credere esistesse, un amore così assoluto e viscerale, una sintonia che a parole non è possibile spiegare. Torno alla realtà perché sento qualcosa di strano e chiedo se sia la placenta, l’ostetrica mi chiede se voglio vederla e io le dico subito di si, sono curiosa, dopo tutto è grazie a lei che ho potuto nutrire la mia bimba. La alza, io sono curiosa e affascinata, Danilo non fa a tempo a capire di cosa si tratti che rischia di svenire di nuovo per fortuna si riprende subito e va a fare il bagnetto a Elettra.
Questo è stato il nostro primo meraviglioso incontro che anche se non è andata proprio come avrei voluto (induzione ) ricorderò sempre come un momento magico.
Purtroppo mi sono lacerata anche se non mi è stata fatta episiotomia e al ritorno in camera ho un dolore fortissimo ai punti, così forte che rischio di svenire per cui arrivano i medici, mi mettono l’ossigeno e non so quanti aghi e corriamo in sala operatoria. In pratica c’è un ematoma sotto i punti e sospettano un’emorragia per cui firmo anche i documenti per autorizzare la trasfusione. Ho un dolore lancinante, non riesco ad allungare la gamba sinistra per cui un’infermiera me la regge mentre mi addormentano per allungarla solo sotto anestesia . Per fortuna non è niente di grava e torno in camera in 4 ore con un bel drenaggio, tamponi e catetere, cosa che allungherà di un paio di giorni la mia degenza. L’unica cosa a cui riesco a pensare è Lelè e quando la rivedo capisco quanto possa far male allontanarsi dalla propria figlia. I giorni seguenti viviamo in simbiosi, dormiamo e ci svegliamo contemporaneamente, ogni gesto, ogni movimento è così naturale e facile come non avrei mai creduto.
Il 31 dicembre torniamo a casa e festeggiamo a casa nostra io, lei, il suo papà e la sua sorella pelosa, un cenone meraviglioso durato 25 minuti e caratterizzato da cibo riscaldato e tetta e pannolini.
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Informazioni Aggiuntive - DA COMPILARE
località del parto: nazione > regione > eventuale provincia se volete ma va benissimo anche solo la regione o la nazione [non mettere il comune]
data racconto (preso dal forum):
anno parto:
feti n°: 1/2/3/...
parto n°: 1/2/3/....
tipo parto: vaginale / cesareo
settimane (a che settimana della gravidanza avete partorito):
struttura: casa / ospedale / casa maternità / ...
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cesareo d'urgenza
cesareo programmato
con epidurale
con episiotomia
con forcipe
con induzione farmacologica (gel o strisce prostaglandine / ossitocina)
con induzione meccanica (scollamento delle membrane / amnioressi cioè rottura membrane / catetere a palloncino)
con manovra di Kristeller
con ventosa
Lotus birth
naturale non medicalizzato
parto in acqua
parto orgasmico
rottura acque (intesa come PROM=rottura prematura delle membrane)
senza epidurale
taglio cordone ritardato
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