Finalmente trovo qualche minuto per raccontarvi il mio parto. Per tutta la gravidanza continuavo a ripetermi e ripetervi che il parto è puro istinto e che non volevo "prepararmi" perché il nostro corpo sa come fare. Beh, alla fine non è andata proprio così perché il mio parto "naturale" ha avuto un avvio e una conclusione farmacologica.
A 41w+3d, h 9, mi ricoverano per l'induzione perché Simone, fino ad allora, non aveva intenzione di nascere da solo... quella mattina mi visitano e risulto dilatata di 1cm ma con collo dell'utero ancora intatto. L'ostetrica procede con lo scollamento delle membrane (ahiii ), poi per tutto il giorno continuo a far tracciati e ad aspettare che succeda qualcosa. La sera alle 20, dopo una lunga inutile giornata in ospedale, la situazione è immutata e procedono con l'inserimento della fettuccia, altri tracciati fino a mezzanotte ma niente... vado in camera e mi sdraio. C'è mia madre con me perché l'ospedale è strapieno e l'unico posto rimasto è in una stanza a 4 letti del pronto soccorso ginecologico e lì gli uomini non possono stare. Dimenticavo di dirvi che l'ospedale è stato strapieno per tutta la degenza perché il mio parto è stato qualche giorno dopo la morte di quella povera bimba in una clinica di Catania e molte donne che avrebbero partorito lì (o in altre cliniche) si sono riversate negli ospedali della città in preda alla paura.
Tornando a noi, alle 6 del mattino mi sveglio con dolori vari e mi sento umida: vado in bagno e trovo striature di muco marrone e sangue.. il famoso tappo!!! MI visitano ma sono sempre a 1cm ma il collo è accorciato del 30%, altro tracciato che segnala contrazioni (non ancora quelle buone) e da lì inizia il mio calvario!! Inizio a vomitare, mi sento svenire e, in effetti, ho la pressione a 90-55... non il massimo per chi deve affrontare un parto!
Dalle 7 del mattino in poi ho contrazioni sempre più ravvicinate e dolorose al punto che guardando l'orologio le ho ogni 2-3min, torno a farmi visitare ma la situazione è ferma. Continuo a passeggiare in corridoio con mia mamma finchè alle 11 mi sento spossata e mi sdraio un attimo: boooooom!! sento un botto e mi allago tutta!! che paura ragazze!! non avrei ma immaginato che rompere le acque fosse così!!
Mi visitano e, sorpresa, sono dilatata di 4cm , mi piazzano su una sedia a rotelle, chiamano il futuro papà e andiamo in sala parto insieme finalmente! Appena arrivati lì ci lasciano soli per un po' e sentiamo altre donne urlare e pianti di neonati ci rendiamo conto che manca poco e l'emozione è tangibile per entrambi.
Io mi sento sempre peggio, pressione a zero e mangio della cioccolata per cercar di prendere le forze, chiedo l'epidurale insistentemente perché non ce la faccio, mi attaccano delle flebo per "tirarmi su" e di nuovo visita: sono a 8cm alle 12/12:30 (non ricordo bene) niente epidurale perché mi sono dilatata troppo in fretta ..
da questo momento in poi ricordo solo che stavo sempre a testa bassa dicendo "non ce la faccio, non ce la posso fare, sto male, blah blah blah" e nel frattempo invece mi sedevo su una sedia speciale per spingere, poi mi attaccavo ad una corda appesa al muro, poi al quadro di legno (tipo quello delle palestre) attaccato ad una parete, poi ancora sul lettino in varie posizioni.. ho cambiato più posizioni io che due amanti che sperimentano il kamasutra
Comunque, ci ho provato in ogni modo ma la dilatazione restava ferma lì... loro per consolarmi mi dicevano che "si vedono i capelli", anche il mio lui mi diceva che Simone era lì vicinissimo ed era un capellone ma la situazione era statica. Entra un ginecologo e si siede in un angolo (riflettendoci dopo credo fosse entrato per un eventuale parto operativo con ventosa o schiacciamenti strani di pancia che per fortuna non ho avuto), dopo un po' mi attaccano una flebo di ossitocina per aiutarmi a spingere e non so come, alle 18h in punto, Simone nasce!!
Me l'hanno poggiato sulla pancia solo un attimo perché volevano controllarlo dato il lungo tempo in bilico per uscire ma stava benissimo, l'ho guardato tutto il tempo mentre lo lavavano e lo teneva in braccio il suo papà. Io, nel frattempo, espellevo la placenta e mi hanno ricucita (un male mostruoso nonostante la punturina di anestesia lacerazione di secondo grado tze praticamente fino all'ano) ma ero troppo presa dal bimbo per piangere. Ah, ecco, dimenticavo non ho versato una lacrima e ho urlato solo alla fine non sono una dalla lacrima facile ma pensavo che l'avrei fatto, riesco a stupire anche me stessa credo che fossi troppo sfinita per far qualsiasi cosa
La sera e il giorno dopo sono rimasta a letto alzandomi giusto per andare in bagno sorretta da qualcuno perché da sola mi sentivo svenire a causa della pressione e del sangue perso, ma dopo qualche giorno è andata meglio. I punti purtroppo sono saltati due settimane dopo dal parto e ho patito un po' fino a qualche giorno fa.. ma ora va meglio finalmente!!
Durante il parto non l'ho mai detto ad alta voce ma, in certi momenti, ho sperato e pregato mentalmente che qualcuno dicesse: "basta, facciamo un cesareo" perché mi sentivo davvero senza forze, ma ora sono contentissima che sia andata così! La mia ginecologa che opera in un altro ospedale mi ha detto che mi è andata bene, anzi benissimo.. altrove sarei stata un cesareo perché dopo un tot di ore fermi ad una data dilatazione procedono con l'intervento, mentre nell'ospedale da me scelto hanno insistito (nel bene e nel male) per il naturale!
a distanza di un mese e mezzo posso dirvi che è stato assolutamente meglio così, i dolori si dimenticano, idem la cicatrice, i ricordi sono ovattati (non so se per la pressione o se sia la mente che ci protegge) e Simone alias SiMonello è qui con me ed è tutto perfetto
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SCHEDA DEL PARTO
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Informazioni Aggiuntive
località del parto: Catania
data racconto: 07/05/2015
anno parto: 2015
feti n°: 1
parto n°: 1
tipo parto: vaginale
settimane: 41+4
struttura: ospedale
Tag
con induzione farmacologica (trisce prostaglandine e ossitocina)
con induzione meccanica (scollamento delle membrane)
senza epidurale
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Altri racconti qua: raccolta racconti del parto