Sto per raccontare un parto un po' "datato" ma visto che sono nuovamente incinta non mi dispiace ricordare un pochino il passato...
Come ho già detto altrove, Anna ci ha messo molto ad arrivare, ero a più di 42 settimane quando è nata e comunque diciamo che non moriva dalla voglia di uscire
Nelle ultime 4 settimane in cui ero "a termine" ci siamo incessantemente preparati all'evento fino ad essere completamente consumati dall'attesa! Due giorni prima avevo fatto il giro completo del Louvre cosi' per dare una smossa, macché.
Nell'ultima settimana ogni giorno andavo a fare controlli, la mia bimba nonostante l'età avanzata era comunque minuta ma il liquido andava bene e il collo solidissimo. Il giorno dell'induzione sono arrivata (per la quarta volta credo con la mia valigina) alla maternità e mi hanno rimandata a casa perché era pieno e io tutto sommato stavo bene Moralmente è stato un viaggio di ritorno durissimo! Nel frattempo ho visto decine di donne arrivare con le doglie entrare e partorire
Non ero entusiasta dell'induzione, volevo un parto assolutamente naturale e non ci pensavo neanche all'epidurale, ma qualcuno mi aveva detto che le due cose di solito andavano insieme quasi automaticamente...
Percio' eccomi qui a 42 settimane pronta prontissima, finalmente mi ammettono in una sala parto. La maternità che abbiamo scelto è una maternità di livello 1 ovvero per parti "fisiologici" con un'impronta "naturalistica" molto forte. Non ci sono stanze di travaglio, ti danno la tua sala parto bella grande e colorata e magari con la vasca da bagno, quella stanza è casa tua e li passi la tua giornata fino al parto con un'ostetrica che passa ogni ora e mezza a chiedere come stai.
La prima che ci accoglie alle 9h30 del mattino mi spiega la procedura di induzione: prima mi mettono una pastiglia per ammorbidire il mio collo inossidabile, monitorano un'ora, poi mi spediscono in camera (là con tutte le donne normali che sono state capaci di partorire da sole) e dopo 24 ORE iniziamo con l'ossitocina.
Io sono cocciutissima, voglio la vasca gigante, non voglio l'epidurale, magari voglio pure partorire in acqua se butta bene. Sono tutti un po' perplessi perché con l'induzione di solito non ti fanno entrare in vasca soprattutto perché di solito si invoca molto rapidamente l'epidurale. "ma siete sordi? Niente aghi giganti nella mia schiena (sono fifona) e vasca da bagno!".
Dopo un'oretta la pastiglietta "smolla collo" fa un pochino effetto e MERAVIGLIA avvio il travaglio da sola! Cioè non prorio un travaglio... Un travaglietto diciamo, contrazioni tranquille, regolari, di quelle che magari se stai chiacchierando ti zittisci trenta secondi poi riprendi. Mi sento la regina del parto naturale arriva l'ostetrica e allegramente mi fa "Uh che fortuna è partito da solo con la pastiglia, raramente succede! Bene allora adesso lei va a fare due passi fuori, si mangia qualcosa (erano le 11) e torna verso le 14, nel frattempo la "sala arancione quella grande con la vasca" sta per liberarsi trasferisco li le sue cose ecc ecc". Mitico!
Faccio due passi al sole piena di fiducia nell'universo, torno indietro ordino una tajine d'agnello con il mio amato marito e il mio travaglietto di cui vado fierissima e finalmente accedo con 5 minuti di anticipo alla sala arancione, l'eldorado della maternità!
Dopo due ore di travaglietto l'ostetrica mi propone un patto: mi prepara la vasca ma iniziamo con 1milliunità di ossitocina, che è proprio il minimo sindacale e sto ancora a 2cm e inizio a essere stanca. Accetto! E poi la saluto che ha finito il turno.
Arriva Samra, minuscola ostetrica mediorientale, piccolo angelo che prende un po' le redini di questa "coraggiosa simulazione di parto naturale". Ogni ora e mezza arriva e "fa qualcosa" sotto mio consenso. L'idea è quella di farmi produrre la quantità maggiore possibile di ossitocina naturale percio' inizia un balletto dentro e fuori dalla vasca. Esco, controlla, distacca le membrane a mano, rientro. Si fa intensa ma non abbastanza. Dopo un'ora e mezza riesco, rompe il sacco amniotico, liquido chiaro, rientro nella vasca. Ricevo un sacco di complimenti per la mia agilità e la mia cocciutaggine a voler tornare dentro. Continuo il mio travaglio, soffro ogni 3 minuti ma non viene ancora considerato "travaglio attivo".
Le luci sono spente perché danno fastidio c'è solo la luce del corridoio che filtra e mio marito a bordo vasca che mi assiste, senza bere e senza mangiare da ore. Non si smuove.
Col passare del tempo la dose di ossitocina è salita a 5mu mi pare. Sto ancora a 3cm dopo 12 ore... Ste incontra nei corridoi i neopapà di donne che erano entrate insieme a me "ma giusto per un controllo...".
Verso le 22 non ci sono più santi, la piccola Samra mi dice che 24h di travaglio "non fanno molto bene" e che è il momento di indurlo davvero questo parto. L'ossitocina passa a 10mu e da li' è stato il delirio.
In modo decisamente non graduale inizio a avere più di una contrazione al minuto nettamente sopra al 100%, non so da dove viene il dolore, viene dappertutto. Finita una contrazione, inizia il panico da "oddio tra 30 secondi ne arriva un'altra e non ce la posso far.." non riesco neanche a finire il pensiero. La cosa bruttina dell'induzione è che ti rimangono ancora un sacco di pensieri!!
Sono ancora nell'acqua, ancora al buio ma nessuna posizione mi salva, sono nell'acqua calda eppure ho freddo. Dopo un'ora e mezza (di cui ricordo principalmente il panico) torna Samra, esco tremando fortissimo e mi controlla.
"Bene! Sei quasi a 4 cm!" e li crollo. Tutto questo è valso mezzo cm??!? fossi stata a 8, ma non posso fare 6 ore cosi'.
Cedo e alle 23h30 chiedo l'epidurale e rapidi vi prego. Arriva l'anestesista, ma non riesce a farla perché io non riesco a stare ferma e giuro faccio del mio meglio ma le contrazioni ogni 30 secondi non mi danno tregua e cosi' mio marito deve tenermi ferma in qualche modo.
Fatta finalmente. L'anestesista sparisce dall'antro da cui era arrivato.
Samra mi fa la prima dose e mi fa sdraiare, mi copre perché tremo mi rassicura che potro' anche fare un pisolino e mi dice di chiamarla se in 20 minuti non ha fatto effetto.
Dopo 20 minuti il dolore è ancora forte, decisamente TROPPO per un'anestesia che fa effetto percio' la chiamiamo e mi fa la dose numero 2. Dopo altri 20 minuti inizio a "innervosirmi" perché ora che mi ero beccata l'ago gigante volevo il mio pisolino.
Samra molto perplessa mi propone una terza dose di un "prodotto un po' diverso" che a quanto pare aiuta anche a rilassare il perineo... Per me va benissimo. Guardi pero' che mi fa male parecchio e mi fa male sotto ...
Pur non essendo il momento decide di dare un'occhiatina e C'È UNA TESTA!!
Chiama un'altra ostetrica e iniziamo con le spinte. Io sento il male ma non sento le contrazioni. Provano un paio di posizioni ma le mie gambe non collaborano percio' alla fine mi siedo e mio marito me le tiene sollevate piegate. Povero Cristo 30Kg di gambe a peso morto, avrà i muscoli indolenziti per giorni, e nel frattempo segue il tracciato e mi conferma quando devo spingere. Al corso preparto mi hanno insegnato a spingere senza urlare, tenendo un pugno sulla bocca un pochino aperto e facendo uscire solo un po' d'aria, pare sia il modo più efficace, trattenere il fiato "risucchia" e buttare fuori troppa aria urlando disperde energia nella spinta.
Bene io soffio e spingo.
A un certo punto sono esausta è passata l'una di notte e di botto il cuore di Anna rallenta, le ostetriche si guardano e mi dicono "adesso esce... O dobbiamo farla uscire". La frase mi dà una botta d'adrenalina qualsiasi cosa intendano per "dobbiamo farla uscire", col cavolo! e in due spinte arriva davvero la testa che non è ancora uscita del tutto e Samra con mossa ninja infila quasi le mani dentro semiruota la bimba ed è FUORI! Non piange, fa due colpetti di tosse, come per schiarirsi la voce e poi me la mettono sul seno. E mi fissa, ci fissiamo per ore. Io non ho urlato, lei non ha pianto ed è quasi nata al buio...
Da li in poi tutto quello che è successo dal mio seno in giù non era affatto interessante per me (anche perché l'anestesia a qual punto ha iniziato a funzionare), mio marito faceva avanti e indietro con lenzuola calde appena si raffreddavano, anna si attaccava al seno. Ecco le ostetriche invece facevano avanti e indietro con sguardo preoccupato (notato solo da mio marito, io come dicevo non mi interessavo affatto del resto del mondo), mi pressavano la pancia usciva un sacco di sangue, io al massimo mi dicevo bah sarà normale (Ste vive il suo personale momento di terrore perché vede per la prima volta in tutto il giorno delle facce molto tese)... Dopo quelli che per me erano al massimo 20 minuti Samra mi dice che dovrebbe "entrare con la mano per prendere la placenta" io la reputo un po' frettolosa, insomma una mezzora si potrà pure aspettare, ma dico "vai, vai" (insomma se è uscita questa creatura immagino che il tuo braccio ci passi largo) e infatti la placenta esce (non me la ricordo neanche e comunque sentivo poco), il clima torna sereno valutano se mettermi o no un punticino di sutura mentre al papà è dato il compito di vestire la piccola bellezza. Uno scricciolino di 2.800g...
Pare che quei 20 minuti di attesa in realtà fossero più di un'ora e mezza un'ora e mezza in cui mi hanno spremuta come una sanguinella...
Insomma Anna è nata all'una e mezza, verso le 6 mi caricano su una sedia a rotelle e mi accompagnano in camera complimentandosi per il coraggio ecc ecc io ero cosi' stordita che mi dicevo "vabbè se lo dite voi...".
Insomma ecco quanto... Un racconto lunghissimo per un parto "indotto/naturale". Il punto è che poi indipendentemente da come sia andata, la vita inizia da quel momento e non ha più alcuna importanza il modo in cui arrivi dall'altra parte
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SCHEDA DEL PARTO
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Informazioni Aggiuntive
località del parto: Parigi
data racconto: 28/01/2016
anno parto: 2012
feti n°: 1
parto n°: 1
tipo parto: vaginale
settimane: 42+
struttura: ospedale
Tag
con epidurale
con induzione farmacologica (ossitocina)
con induzione meccanica (scollamento delle membrane / amnioressi cioè rottura membrane)
travaglio in acqua
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Altri racconti qua: raccolta racconti del parto