Questa mattina mi sono resa conto di quanto la fermezza di un genitore sia importante per un bambino.
Quando dico fermezza non dico obbligo, costrizione, comando. Piuttosto decisione amorevole, accoglienza ma decisione.
Giona, come al solito, non voleva andare all'asilo ma, come dicevo, niente scenate, solo flebili proteste. Quindi ho mantenuto la mia linea: si va all'asilo! Perchè so che poi si diverte, gli piace, sta bene, è sereno. E l'ho pagato
Ma se fosse stato solo per questo l'avrei mandato anche settimana scorsa. Comunque...gli ho lasciato il suo tempo per finire il gioco che stava facendo, gli ho sempre parlato e spiegato dove andavamo, perchè, ecc, gli ho "indorato la pillola" ricordandogli che avremmo sentito le sue canzoni in macchina e cantato e raccontandogli quello che avrebbe fatto nel pomeriggio con papà...e così siamo arrivati all'asilo quasi senza problemi, solo un paio di proteste di pochi secondi. Al momento di entrare in "aula" nei giorni precedenti doveva essere preso dalla maestra, mi guardava un po' triste e diceva "mamma mamma...", poi tranquillo. Oggi mi ha abbracciato forte ma poi sono riuscita a metterlo giù ed è andato verso la maestra senza problemi.
Sicuramente c'è la questione di riprendere le abitudini ma pensavo anche "e se fossi stata più morbida? E se gli avessi concesso di stare a casa con papà, dietro sua insistenza?", probabilmente l'avrei destabilizzato, un giorno si va, uno no...
Tutto questo perchè, ovviamente, da mamma mi domandavo se facessi male a mandarlo quando poteva stare a casa con papà...quindi il rischio di cedere era reale...ma oggi sono contenta di aver deciso di mandarlo, anche se per pochissimi giorni!
Tanto da venerdì si farà un'altra settimana di ferie e poi "asilo dei grandi"! Ma mi sembrava bello potesse salutare i suoi compagni e giocare ancora un po' con loro!