Kiara massima solidarietà.
Ti capisco e uno dei motivi per cui ho ripreso un percorso di analisi è stato proprio questo.
Iniziavo a non stare bene in contesti con donne incinte e con bimbi piccoli (e concordo con Pollon spesso amiche che sapevano perfettamente la situazione si ponevano in modalità bimbo centriche per cui evitavo semplicemente)
Ma non è tanto il fatto di evitare situazioni ma lavorare per sentirsi bene anche in quei contesti.
Ho passato serate a piangere con mio marito e per lui non deve esssre stato facile. Ma ha capito e lottato con me.
Non é cattiveria o volontà.. semplicemente questa è una situazione dove non abbiamo il controllo e sapere di non poter cambiare le cose è causa di frustrazione. Si entra in circoli viziosi non sani.
Ma io trovo profondamente bello che tu abbia deciso di lavorarci sopra e non arenarti in questo.
Questo denota grande coraggio e consapevolezza.
Brava Kiara!
@sgalle mi rendo conto che sia molto brutto vivere l'isolamento dall'altra parte. Io mi arrabbiai con la mia testimone di nozze perché non riusciva ad essere felice x il mio matrimonio perché io in quel momento stavo vivendo quello che lei nn poteva avere.
Ora che mi trovo io a stare male per qualcosa che non posso avere mi sono scusata per non averla capita.
Quando ho perso i miei genitori mi arabbiavo guardando le altre famiglie da me definite "del mulino bianco" senza capire poi che le famiglie del mulino bianco non esistono e che quella rabbia era solo una fase del mio percorso di crescita.
Probabilmente anche le tue amiche stanno vivendo il loro percorso.
L'errore qui è trincerarsi dietro ad una parte. Venitevi incontro. Loro si isolano? Chiamale e digli "so che la mia pancia-bimbo ora ti fa stare male ma io ci sono". Sempre se ne possa valere la pena.