Blade ha scritto:Il fatto di volerlo dentro per sempre per me è svanito con l'avvicinarsi della DPP, ricordo bene quella sensazione con Giona, avevo quasi il magone a pensare che non l'avrei avuto per sempre dentro di me...ma poi è passata, forse per le dimensioni della pancia
Scherzo, credo faccia tutto parte del processo, ad un certo si è semplicemente pronte a lasciarli andare per cominciare una nuova parte di vita insieme.
Per il dopo credo tutte ci siamo fatte le stesse domande ed ho trovato impressionante come invece sia stato facile e naturale sentirmi MAMMA appena l'ho avuto con me. Pensavo m sarei sentita "inferiore", in un certo senso, a mia mamma o mia sorella che sono più grandi e hanno diversi figli alle spalle...ed invece niente, la mamma di Giona sono io e non ho mai sentito di essere da meno rispetto a nessuno nell'accudirlo anzi, come la mamma non ce n'è, per quanto impacciata possa essere
Ecco esatto, ad un certo punto, quando ormai le tue dimensioni sono paragonabili ad una mongolfiera, per intenderci
, il desiderio di averlo dentro per sempre comincia a svanire hahhaa
Infatti io saró - sono - la sua mamma e nessuna potrebbe farla meglio di me.
So di avere molti difetti tra cui la pazienza molto limitata (purtroppo é un difetto che mi crea spesso problemi
) ma con l'amore del mio piccolo sicuramente sarò molto più paziente, la nuova vita che mi aspetta mi renderà tale, mi porterà ad essere una persona diversa, più matura in un certo senso.
Tipo penso che i miei pensieri saranno sempre riportati al benessere di Ahmed.
Sarà sazio?? Il pannolino è pulito?? Il pancino gli da colichette?? Starà crescendo bene?? Il mio latte lo sta nutrendo bene??
É bellissimo pensarlo e lo sarà ancora di più viverlo. Avere una parte di te che dipende esclusivamente da te, che ha bisogno di te.
Una creaturina a cui hai dato la vita, fragile che ha bisogno della tua protezione, del tuo amore
quindi sono legittime quelle domande che ci facciamo sono preoccupazioni da (quasi) mamma, anzi sarebbe strano non farsele e non pensare o preoccuparsi di niente.